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Philodendron: come prendersene cura, consigli e curiosità

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Il Philodendron appartiene alla famiglia delle Araceae. Vi sono delle specie di Philodendron rampicanti, altre striscianti, altre invece a portamento eretto. Quelle rampicanti hanno bisogno di un supporto per permettere alla pianta di aggrapparsi più agevolmente (palo di sfagno auto irrigante, tutore di bambù etc. …), quelle invece non rampicanti sono molto larghe e hanno bisogno di uno spazio adeguato.
Le foglie sono grandi, distanziate e di varie forme a seconda della specie: lunghe, ovali, cuoriformi, sagittate, intere, suddivise in lobi, incise oppure a margini interi; il colore è in vari toni di verde, oppure verde variegato di bianco, rosa o giallo. Le foglie spesso sono color ruggine o porpora sulla pagina inferiore. 

Esistono circa 500 specie differenti di Philodendron, ecco le più desiderate e conosciute:
Philodendron Scadens, Philodendron Brasil, Philodendron Erubescens, Philodendron Hastatum, Gloriosum, Melanochrysum, Burle Marx, Congo, Emerald Queen, Imperial ed Imperial Red, Prince of Orange, Pink e White Princess, White Knight e Wizard, Verrucosum, Paraiso Verde, Joepii, Micans, El Choco Red, Florida Ghost e Beauty, Mamei, Painted Lady, Squamiferum, Jose Buono, Majestic, Tortum, Spiritus Sancti, Ring of Fire, Strawberry Shake, Black Cardinal, Red Anderson e tutte le varietà variegate.


CURA DELLA PIANTA:

ANNAFFIATURE:

Durante il periodo estivo il Philodendron deve essere annaffiato spesso. L'irrigazione va eseguita quando la parte superficiale del terreno risulterà asciutta, facendo attenzione che non resti dell’acqua nel suo sottovaso. 
In autunno ed in inverno, invece, l’annaffiatura va diminuita: sarà sufficiente dar da bere alla pianta solo quando il terreno sarà completamente asciutto.

Se possibile, meglio l’acqua non sia dura (calcarea).

CONCIMAZIONE:

Per la crescita ottimale delle piante, la cosa più importante è scegliere un terreno di qualità che possa fornire tutti i nutrienti necessari.
Tuttavia, poiché le piante consumano lentamente i nutrienti già presenti nel terreno, è necessaria una concimazione mirata che andrebbe eseguita dalla primavera all’autunno.

Per quanto riguarda i Philodendron, è consigliato somministrare il concime una volta al mese usando un fertilizzante NPK 20-20-20, che potete trovare anche qui: Prodotti per la cura delle piante.

La concimazione durante l’autunno e l’inverno non è richiesta poiché in quel momento la pianta è dormiente (riposo vegetativo).

SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE:

Per ottenere l’ossigenazione corretta, fondamentale per il benessere delle radici delle nostre piante, l'ideale è creare un mix di materiali che si possono reperire nei vivai meglio forniti, ma che potete trovare anche tra i nostri prodotti in vendita (Prodotti per la cura delle piante).

Si può utilizzare del terriccio per cactacee, meglio se biologico o torba mista a sabbia, una piccola percentuale di hummus di lombrico, ed un mix di inerti (cioè quei materiali che non collaborano al nutrimento della pianta ma che svolgono comunque un’azione estremamente importante, in quanto permettono alle radici una corretta crescita) tra pomice, perlite, seramis, vermiculite, eventualmente anche fibra di cocco: questi tra i più facili da trovare in commercio e tra i più utilizzati.

Ognuno ha il proprio mix collaudato, ecco il nostro:

20% terriccio sabbioso
20% pomice
25% seramis
30% perlite
 5%  humus di lombrico

Il rinvaso di questa pianta deve esser effettuato possibilmente ogni anno tra febbraio e marzo, fino a quando non si arriverà ad una dimensione del vaso di circa mezzo metro. Una volta raggiunte queste dimensioni del vaso, ci si potrà limitare a togliere lo strato di substrato in superficie fino ad una profondità di circa 2-5cm per sostituirlo con uno strato nuovo. 

PARASSITI E MALATTIE: 

Nel caso in cui doveste notare un ingiallimento delle foglie, è probabile abbiate esagerato con le irrigazioni; si dovranno quindi ridurre fino a quando la pianta non avrà ritrovato un corretto equilibrio.

Se sulle foglie fanno la loro comparsa delle bruciature, significa che la pianta è stata esposta ai raggi solari diretti, magari dopo esser stata irrigata e/o nebulizzata. Ricordiamo che il Philodendron ama la luce, ma non va mai esposto direttamente al sole.

La presenza di macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbe esser segno della presenza di cocciniglia. Se così fosse, si proceda rimuovendo le cocciniglie utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto di alcool.
Se possibile trattare sempre e comunque con dei prodotti adeguati, reperibili nei vivai.

Se le foglie ingiallissero e facessero la loro comparsa delle macchioline giallastre o marroni e successivamente tendessero ad accartocciarsi, c’è il rischio che la pianta sia stata attaccata dal ragnetto rosso.
Sarà in questo caso necessario ricorrere ad uno specifico insetticida il prima possibile.

Se notate infine che sulle foglie sono presenti delle macchie brunastre, in particolar modo lungo i loro margini, probabilmente è un problema legato ad un’esposizione prolungata a temperature troppo basse (inferiori ai 14°C circa).

ALTRI CONSIGLI:

Come già detto, la pianta del Philodendron ama la luce ma non ama quella del sole diretto la quale potrebbe bruciare le sue foglie. 
Se si vogliono tenere pulite le foglie, che, vista la grandezza, tendono ad impolverarsi facilmente, sarà sufficiente utilizzare un panno umido e molto morbido, procedendo con molta delicatezza per evitare di danneggiarle.
Si consiglia di non usare lucidanti fogliari i quali potrebbero ostruirne i pori. 

Il Philodendron teme le temperature basse: già a temperature al di sotto dei 13°C inizia a soffrire

CURIOSITA’:

Annoverata dalla NASA come pianta che purifica l’aria, filtra soprattutto formaldeide presente nei mobili di casa e nei prodotti per la pulizia. Sembra sia anche efficace nel contrastare l’inquinamento elettromagnetico.

Dal greco “Filos” (amico) e “Dendros” (albero): “che ama l’albero”.
Una caratteristica di molti Philodendron è quella di amare arrampicarsi sugli alberi per raggiungere posizioni più luminose rispetto a quelle della bassa foresta tropicale. Si ritiene che per questa loro abitudine siano messaggeri in grado di portare verso gli dei le suppliche degli uomini. 

SCHEDA RIASSUNTIVA:

LIVELLO DI CURA:
Principiante

LUCE:
Ubicazione luminosa, ma non sole diretto

ACQUA:
Moderata

SUBSTRATO:
Drenante

UMIDITA’:
Media

PORTAMENTO:
Rampicante, strisciante o a portamento eretto.

PIANTA TOSSICA:
Si

PET FRIENDLY: 
No