Alocasia: come prendersene cura, consigli e curiosità
Il genere Alocasia fa parte della famiglia delle Araceae e si divide in circa 65 specie tra piante decidue (caducifoglie) e sempreverdi.
Le Alocasie prosperano in ambienti molto luminosi ma non esposti al sole intenso. È consigliato prestare attenzione anche al sole che penetra dai vetri delle finestre: può causare bruciature sul fogliame.
La temperatura ideale oscilla tra 20 e 25 gradi costanti per tutto l’anno, ma resiste anche a temperature più alte se con maggiore umidità ambientale.
In estate vive bene anche all’aperto in un angolo umido e luminoso ma che non sia esposto ai raggi diretti del sole, protetto dalle piogge intense e dal vento che potrebbe danneggiare il bel fogliame.
Durante i mesi più caldi si sviluppa molto velocemente, alcune volte produce fino ad una nuova foglia alla settimana, mentre le altre continuano a crescere rigogliose.
Nel periodo di riposo però, la pianta quasi si congela rimanendo praticamente immutata per tutta la stagione.
L'Alocasia è una pianta meravigliosa molto amata per le sue splendide foglie.
Originaria dell’Asia tropicale, teme il freddo e richiede condizioni climatiche molto particolari, per questo motivo spesso, la coltivazione in appartamento può risultare un po’ più impegnativa rispetto ad altri esemplari.
Ecco allora un vademecum utile per prendersene cura.
CURA DELLA PIANTA:
ANNAFFIATURE:
Le irrigazioni devono essere frequenti d’estate in modo da assicurare un terreno sempre umido, ma assolutamente non fradicio.
Rimane valido il metodo di controllare lo stato del substrato, inserendo un dito od uno stuzzicadenti all’interno del terreno per sentire se risulti sufficientemente asciutto, in quel caso si può procedere con una nuova bagnatura.
È comunque meglio annaffiare spesso con poca acqua che abbondare, rischiando di creare un ristagno idrico.
D’inverno invece è bene rallentare ed intervenire solo quando il terriccio risulterà completamente asciutto.
Nella stagione calda, sarebbe opportuno vaporizzare acqua distillata sulle foglie.
Potreste vedere la vostra Alocasia piangere dalla punta delle foglie, niente paura!
Questo processo, noto come guttazione, avviene affinché la pianta possa rilasciare minerali dalle radici alle foglie che, una volta sature d’acqua, tendono ad eliminarla lasciando gocciolare l’eccesso.
La pianta non ama il calcare: se possibile utilizzate acqua piovana oppure lasciate decantare quella del rubinetto nell’innaffiatoio per almeno 72 ore così da far depositare sul fondo almeno una parte di calcare presente nella rete idrica domestica.
CONCIMAZIONE:
Per la crescita ottimale delle piante, la cosa più importante è scegliere un terreno di qualità che possa fornire tutti i nutrienti necessari.
Tuttavia, poiché le piante consumano lentamente i nutrienti già presenti nel terreno, è necessaria una concimazione mirata che andrebbe eseguita dalla primavera all’autunno.
Per quanto riguarda l’Alocasia, è consigliato somministrare il concime una volta ogni 15-20 giorni circa (da marzo ad ottobre), usando un fertilizzante NPK 20-20-20, che potete trovare anche qui: Prodotti per la cura delle piante.
Tra novembre e febbraio è sufficiente concimare una volta al mese.
SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE:
Per ottenere l’ossigenazione corretta, fondamentale per il benessere delle radici delle nostre piante, l'ideale è creare un mix di materiali che si possono reperire nei vivai meglio forniti, ma che potete trovare anche tra i nostri prodotti in vendita (Prodotti per la cura delle piante).
Si può utilizzare del terriccio per cactacee, meglio se biologico o torba mista a sabbia, una piccola percentuale di hummus di lombrico, ed un mix di inerti (cioè quei materiali che non collaborano al nutrimento della pianta ma che svolgono comunque un’azione estremamente importante, in quanto permettono alle radici una corretta crescita) tra pomice, perlite, seramis, vermiculite, eventualmente anche fibra di cocco: questi tra i più facili da trovare in commercio e tra i più utilizzati.
Ognuno ha il proprio mix collaudato, ecco il nostro:
20% terriccio sabbioso
20% pomice
25% seramis
30% perlite
5% humus di lombrico
Le Alocasie preferiscono un terreno sciolto, leggero e drenante, perché il ristagno è il peggior nemico di queste bellissime piante.
L’Alocasia cresce meglio in contenitori dalle dimensioni precise, rispetto ad altri sovradimensionati per la pianta.
Quando il vaso necessario diventa ormai troppo grande ed il rinvaso risulta difficile, è possibile limitarsi a cambiare il terriccio superficiale, ogni anno, in primavera.
Per mantenere la pianta di dimensioni gestibili è consigliabile dividere i rizomi ad ogni rinvaso.
Il rinvaso dell'Alocasia si effettua tendenzialmente ogni due o tre anni e generalmente verso la fine di febbraio, prima della ripresa vegetativa, optando per un vaso leggermente più grande del precedente.
Poiché la chioma fogliare potrebbe diventare grande e pesante, è opportuno che la pianta abbia un vaso ben stabile, per esempio di terracotta, per evitare che possa rovesciarsi e cadere.
PARASSITI E MALATTIE:
L’Alocasia è molto sensibile allo scolorimento delle foglie.
Ciò può avere varie cause: se solo le foglie inferiori sono scolorite, non c'è motivo di preoccuparsi, è un normale processo di invecchiamento; le foglie basali più vecchie vengono eliminate dopo un certo periodo di tempo.
Se sono interessate anche altre foglie, potrebbero esserci altre cause:
Troppa acqua: se l’Alocasia ha ricevuto troppa acqua, le foglie tendono ad ingiallire.
Controllare che il drenaggio dell'acqua avvenga correttamente; forse le radici sono troppo bagnate.
In questo caso è bene favorire il rapido asciugamento, spostando il vaso in un luogo ventilato e asciutto, oppure rinvasare, eliminando le parti di radici visibilmente marcescenti.
Carenza di concime: se non solo i margini, ma anche le nervature delle foglie ingialliscono, l'Alocasia ha bisogno di nutrimento.
Aumentare la frequenza e la quantità di fertilizzante.
Presenza di parassiti: le Alocasie sono spesso attaccate dal ragnetto rosso. Questi minuscoli acari, che si possono vedere utilizzando una lente di ingrandimento, vivono sulla pagina inferiore delle foglie e succhiano la linfa. Questo fa scolorire le foglie.
In caso di infestazione lieve, si consiglia di lavare a fondo la pianta con acqua.
In caso di infestazione grave, rimuovere le foglie colpite ed irrorare il prima possibile con un insetticida adeguato. Spruzzare su tutti i lati della pianta irrorando soprattutto la pagina inferiore delle foglie.
Per colpire anche i parassiti appena nati, ripetete il trattamento ancora una volta.
ALTRI CONSIGLI:
In caso di presenza di bambini e/o animali in casa, è fortemente consigliato tenere queste piante lontane dalla loro portata. Le Alocasie infatti sono tossiche: l’ingestione delle loro foglie può causare gonfiore ed irritazione della bocca e delle vie aeree superiori, rendendo difficile la respirazione.
Le foglie di grandi dimensioni diventano nel tempo un ricettacolo di polvere. Ciò può comportare un rallentamento nella crescita. Possono essere pulite con un morbido panno inumidito.
In alternativa si consiglia di fare “la doccia” alla pianta o porla all’esterno durante un temporale non troppo violento.
CURIOSITA’:
L'Alocasia viene anche chiamata “orecchie di elefante" per via della forma delle sue foglie che ricordano proprio i padiglioni auricolari di questo imponente mammifero.
Affine all’Alocasia è la Colocasia, anch’essa con grandi foglie. Dalla specie Colocasia Esculenta si ottiene un tubero commestibile molto utilizzato in Asia, Africa, Sudamerica e nelle isole del Pacifico, noto col nome di “taro”, oggi reperibile anche in Italia; ha un sapore delicato e viene utilizzato in cucina in tanti modi, anche per la realizzazione dolci e gelati.
SCHEDA RIASSUNTIVA:
LIVELLO DI CURA:
Pollice verde
LUCE:
Ubicazione luminosa, ma non sole diretto
ACQUA:
Moderata
SUBSTRATO:
Drenante
UMIDITA’:
Medio-alta
PORTAMENTO:
Cespitoso
PIANTA TOSSICA:
Si
PET FRIENDLY:
No